CASELLE / VENARIA / TORINO – Scoperte fabbriche clandestine di sigarette contraffatte: 8 arresti (VIDEO)

Scritto il 22/10/2025
da Redazione ON

Sequestrati oltre 230 tonnellate di tabacco lavorato di provenienza extra-Unione e circa 22 tonnellate di sigarette

CASELLE / VENARIA / TORINO – Scoperte fabbriche clandestine di sigarette contraffatte: 8 arresti (VIDEO)

CASELLE / VENARIA / TORINO – Il Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino e la Compagnia Carabinieri di Venaria Reale hanno scoperto sul territorio della città di Torino, a Caselle e a Venaria Reale degli opifici clandestini, dediti alla produzione illegale di sigarette, e 2 depositi per lo stoccaggio del materiale illecito. I Comandi Provinciali della Guardia di finanza e dell’Arma dei Carabinieri di Torino hanno infatti sviluppato una estesa e articolata operazione congiunta chiamata “Chain smoking”, nel settore del contrasto al contrabbando dei tabacchi lavorati e della contraffazione.

Trovati e sottoposti a sequestro, nel complesso, oltre 230 tonnellate di tabacco lavorato di provenienza extra-Unione e circa 22 tonnellate di sigarette, in gran parte già confezionate in pacchetti riportanti i marchi contraffatti di noti brand del settore.

In particolare, gli opifici (completi di linee produttive con costosi macchinari, apparati e strumenti tecnologici) e i depositi sequestrati erano dislocati nell’area settentrionale del territorio del capoluogo piemontese, nei quartieri di “Madonna di Campagna”, “Barca” e “Rebaudengo”, oltre che a Caselle Torinese e Venaria Reale.

I siti produttivi in questione erano mimetizzati in aree industriali, per dissimulare una normale attività d’impresa, ma con l’adozione di molti accorgimenti per svolgere nel massimo riserbo l’illecita produzione di sigarette che avveniva al loro interno.

Nella struttura erano presenti sofisticate linee produttive, perfettamente funzionanti, con processi automatizzati ad alta velocità per l’assemblaggio delle sigarette e il confezionamento finale dei pacchetti, partendo dal tabacco trinciato e dal materiale accessorio necessario (filtri, cartine, cartoncini per il packaging, etc.), anch’esso riportante il marchio contraffatto di noti produttori internazionali autorizzati e presente in grandissime quantità presso tali siti (sono stati infatti rinvenuti circa 538 milioni di componenti per la realizzazione e il confezionamento delle sigarette recanti marchi contraffatti).

Gli impianti erano alimentati con gruppi elettrogeni, allo scopo di non rendere rilevabile, dai picchi di consumo dell’energia elettrica, la presenza di macchinari funzionanti a pieno ritmo.

Le finestre che davano verso l’esterno erano state in vari modi oscurate; negli ambienti più interni, illuminati solo artificialmente, erano stati allestiti alloggiamenti per il personale addetto agli impianti, proveniente da Paesi dell’Est europeo e impiegato in condizioni di sfruttamento e in spregio alle norme di sicurezza.

Si trattava, in tutta evidenza, di un ambiente lavorativo assai degradante e molto vessatorio: i lavoratori venivano di fatto rinchiusi nelle fabbriche in questione, senza poter avere alcun contatto con l’esterno, costretti a turni massacranti, senza possibilità di riposo e deprivati di ogni forma di tutela.

Dalle perizie disposte su alcune delle linee di assemblaggio e confezionamento dei pacchetti di sigarette è emersa l’intensa attività produttiva realizzata durante il periodo di operatività clandestina. È stato stimato, infatti, che ciascuna di esse abbia potuto agevolmente produrre 48 mila pacchetti di sigarette al giorno, da cui un volume immesso sul mercato illegale valutabile (in via del tutto prudenziale) in almeno 35 milioni di pacchetti (corrispondenti a 700 tonnellate di prodotto). Un quantitativo, questo, che può aver fruttato agli organizzatori dell’illecito traffico guadagni stimati in non meno di 175 milioni di euro. Ciò con una correlativa evasione di accisa sui tabacchi quantificabile in 112 milioni di euro circa, oltre a IVA per 28 milioni di euro.

Arrestati in flagranza di reato, 8 soggetti, di nazionalità ucraina, rumena e moldava.