VOLPIANO – Impresa di Andrea Ragonesi, campione del mondo di biliardo a 5 birilli (INTERVISTA IN VIDEO)

Scritto il 09/10/2024
da D.G.

Ragonesi

VOLPIANO – A 26 anni è salito sul tetto del mondo, conquistando il titolo iridato nella disciplina del biliardo a 5 birilli. Il volpianese Andrea Ragonesi ha completato una vera propria impresa, centrando il gradino più alto del podio in occasione della competizione che si è svolta a Venaria, nella splendida cornice della Reggia.

Il canavesano, che nella vita di tutti i giorni è studente di architettura, ha completato un cammino straordinario, il quale lo ha visto tra qualificazioni e fase finale del campionato 2024 conquistare la bellezza di 19 affermazioni consecutive, prima di mettersi al collo la medaglia del metallo più prezioso.

Epica la finale contro Andrea Quarta, esperto pluricampione a livello nazionale ed internazionale, nonché detentore del titolo. Ragonesi, che si è trovato sotto 1-3 contro il fortissimo avversario, ha saputo recuperare lo svantaggio, inanellando una serie di set eccezionali, quindi con un epilogo incredibile ed una serie di tiri perfetti ha “messo la freccia” e centrato l’affermazione con il riscontro di 4-3.

“Ci ho messo qualche giorno a capire davvero quello che è successo – ammette Andrea, che subito dopo la vittoria è stato subissato dai messaggi da parte anche di diverse autorità, che si sono volute complimentare con lui – Ho sempre cercato di giocare non pensando al fatto che in palio ci fosse il titolo mondiale, bensì concentrandomi unicamente sul dare il massimo, fare del mio meglio e far sì che i miei tiri andassero a segno. Alla fine è arrivato il trionfo, ma quasi non me ne sono reso conto”.

Andrea gioca a biliardo da quando aveva 10 anni: “In casa mia si è sempre “respirato” questo sport, visto che mio papà da tempo pratica tale disciplina e un tavolo da gioco c’è sempre stato… Poi la passione ha via via preso il sopravvento, ho migliorato il mio gioco ed alla fine sono arrivato a partecipare ad un mondiale”.

Non si vince certo per caso un titolo come questo, per di più al primo tentativo: “Io mi sono approcciato alla competizione senza pensare che potevo arrivare sino in fondo – dice, con tanta umiltà, il volpianese – Ad ogni partita conquistata ho compiuto un passo avanti nella mia crescita come giocatore di biliardo, poi quando mi sono trovato in finale non ho sentito troppo la pressione e mi sono limitato, per così dire, a dare il massimo. Direi, proprio, che è andata bene…”

Uno sguardo al futuro, dopo la coppa e l’oro mondiale, è d’obbligo: “Come ho detto in precedenza, devo ancora rendermi del tutto conto, a qualche giorno di distanza, di quello che ho compiuto. Devo pensare agli studi, ma naturalmente pure a continuare il percorso da giocatore di biliardo. Restiamo con i piedi per terra e andiamo avanti. Poi di quello che ci aspetta prossimamente me ne occuperò a tempo debito”.