PIEMONTE – Anche in Piemonte focolai di Blue Tongue su ovini, bovini e camelidi

Scritto il 23/08/2024
da M.B.

PIEMONTE – La Regione Piemonte ha inviato una comunicazione ai Veterinari e alle Organizzazioni Professionali Agricole per integrare una norma già disposta in precedenza, vista l’insorgenza di numerosi focolai clinici in Piemonte di Blue Tongue sierotipo 8, che può colpire ovini, bovini e camelidi.

Al momento, in tutta la Regione, sono 9 i casi confermati dal Bollettino Epidemiologico Nazionale Veterinario, che si sono sviluppati tra fine luglio ed inizio agosto, e per la prima volta nella nostra regione: 1 ad Almese (ovino),1 a Castelnuovo Don Bosco (cammello); 1 a Gassino Torinese (ovino); 1 a Pinasca (bovino); 1 a Rivara (alpaca); 1 a San Mauro (ovino); 1 a Torino (ovino) e 2 a Val della Torre (ovino).

Nella nota la Regione Piemonte comunica che “Le movimentazioni da vita degli animali delle specie sensibili verso territori extraregionali sono consentite fermo restando l’obbligo di:

effettuare la vaccinazione nei confronti del/i sierotipo/i circolante (attualmente BTV8). I capi devono essere vaccinati da non più di 12 mesi e, nel caso di un vaccino con doppia somministrazione, da almeno 10 giorni dalla seconda dose di vaccino mentre, nel caso di un vaccino con un’unica somministrazione, i capi devono essere vaccinati da almeno 30 giorni. Nel caso di animali di età inferiore ai 90 giorni, gli stessi devono essere figli di madri vaccinate da non più di 12 mesi; oppure effettuare un trattamento con insetto repellente per almeno 7 giorni e poi eseguire un test PCR con esito negativo. Il trattamento deve garantire la copertura fino al giorno della partenza. In caso di positività su uno o più capi lo stabilimento è considerato sospetto focolaio e la movimentazione non è consentita per tutti i capi presenti appartenenti alle specie sensibili; oppure effettuare una permanenza in un territorio stagionalmente libero o in uno stabilimento a prova di vettori per almeno 60 giorni prima della data della movimentazione, oppure alle condizioni previste dal Regolamento (UE) 2020/689, Allgato V, Parte I, Capitolo II, sezione 1, punto 2, lettera a).

Tali misure di applicano fermo restando l’applicazione di prodotti insetto repellente sugli animali e trattamento insetticida dei mezzi di trasporto, salvo eventuali indicazioni più restrittive da parte delle singole Regioni.

Le movimentazioni di capi destinati alla macellazione verso territori extraregionali sono consentite previo invio immediato e diretto verso il macello di destinazione, macellazione entro le 24 ore dall’arrivo e trattamento con insetticida dei mezzi di trasporto. Considerata l’attuale situazione epidemiologica si raccomanda la pre-notifica al Servizio Veterinario di destinazione nelle 48 ore precedenti. Tali misure di applicano fermo restando eventuali obblighi o indicazioni più restrittive o da parte delle singole Regioni.

La partecipazione a fiere è consentita previo trattamento degli animali delle specie sensibili con prodotti insetto repellenti e trattamento insetticida dei mezzi di trasporto, entrambi da certificare sul documento di accompagnamento, salvo indicazioni più restrittive da parte delle Autorità Competenti Locali. E’ cura dell’operatore verificare al momento del carico degli animali che non siano presenti capi con manifestazioni cliniche di qualsiasi tipo.

AI fine di valutare la possibile diffusione dell’infezione allo stato attuale, sentito il CESME, si chiede ai Servizi Veterinari di anticipare i prelievi sugli animali sentinella previsti per il mese di settembre e concluderli entro la fine di agosto.

Si raccomanda fortemente a tutti gli operatori di applicare prodotti con effetto insetto repellente sugli animali delle specie sensibili detenuti nei propri stabilimenti, compatibilmente con i relativi tempi di sospensione in relazione alla tipologia di attività produttiva, con il duplice fine di proteggere i capi dalle forme cliniche (in particolare gli ovini, ma si informa che sono stati riscontrati sintomi anche su bovini e camelidi) ed evitare l’ulteriore diffusione del virus tramite le punture degli insetti vettori.

Che cos’è la Blue Tongue (Fonte: Ministero della Salute)

La Blue tongue è una malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti, trasmessa da insetti vettori ematofagi (culicoidi) causata da un RNA virus della famiglia Reoviridae, genere Orbivirus, del quale si conoscono 27 diversi sierotipi.

Il ciclo biologico del BTV prevede la trasmissione da un animale ad un altro attraverso la puntura degli insetti vettori, la cui riproduzione e la successiva deposizione di uova avviene in habitat con caratteristiche specifiche, come ambienti fangosi, naturali (pozze piovane, margini di corsi d’acqua) e artificiali (campi irrigati, scoli di abbeveratoi). È questo l’ambiente preferito dal C. Imicola, il principale vettore del BTV in Italia. Sono insetti ad attività crepuscolare, anche se alcune specie possono volare attivamente di giorno. Solo la femmina adulta può infettarsi tramite il pasto di sangue da animali in fase viremica, ossia con il virus presente nel sangue. Una volta infettatisi i Culicoides rimangono infetti per il resto della loro vita.

Anche se tutte le specie di ruminanti sono recettive alla malattia, il virus colpisce prevalentemente gli ovini con una sintomatologia molto grave con febbre, scolo nasale ed edema della testa e congestione delle mucose della bocca. Nei casi più gravi la lingua, ingrossata e cianotica, fuoriesce dalla bocca, da qui il nome di lingua blu dato alla malattia. L’infezione è anche responsabile di malformazioni fetali e aborti e può portare a morte gli animali.

Nei bovini, sia domestici che selvatici, l’infezione può mostrarsi con forme cliniche più o meno evidenti. Il bovino, una volta infettato dall’insetto vettore, presenta una fase viremica molto lunga, fino a 60 giorni post infezione. In tal modo rappresenta un serbatoio di virus in grado di garantire all’infezione il superamento dei periodi di freddo invernale nelle zone temperate. Ciò giustifica le severe misure di restrizione previste dalla normativa vigente circa il divieto di movimentazione degli animali sensibili.

Non esiste alcuna terapia in grado di eliminare il virus e far guarire gli animali malati. La sola terapia applicabile è di tipo sintomatico, cioè volta a risolvere o attenuare i sintomi causati dalla malattia.

La profilassi diretta si attua tramite la protezione degli animali delle specie sensibili dall’attacco dei vettori e attraverso l’applicazione di misure di mitigazione del rischio correlato alle movimentazioni degli animali sensibili provenienti da allevamenti o territori con accertata circolazione virale. Le norme vigenti in materia contemplano, infatti, limitazioni alla movimentazione degli animali e allo scambio di sperma o embrioni destinati alla riproduzione artificiale, dalle aree infette alle aree libere, e in base alla tipologia di movimentazione, se da vita o da macello.

Oltre a ciò, è previsto il controllo dei vettori, che mira alla verifica della distribuzione dei vettori sul territorio e alla definizione delle mappe di rischio.

La profilassi indiretta attraverso la vaccinazione degli animali delle specie sensibili ha lo scopo non solo di proteggere gli animali dall’infezione, ma anche di ridurre o prevenire la fase viremica, ossia la fase di presenza del virus nel sangue, riducendo di fatto la circolazione virale.

La vaccinazione di tutti gli animali recettivi ha lo scopo primario di diminuire le perdite legate alla malattia, unitamente all’obiettivo di abbassare la probabilità di diffusione dell’infezione dalle aree infette verso il rimanente territorio attraverso la costituzione di una fascia di popolazione resistente all’infezione.

La protezione vaccinale nei confronti del BTV è sierotipo-specifica, ossia per ogni sierotipo è necessario uno specifico vaccino. Pertanto, monitorare i diversi sierotipi circolanti sul territorio è fondamentale, tenuto conto che gli anticorpi prodotti a seguito dell’infezione da parte di un sierotipo o di una vaccinazione nei confronti di un sierotipo non proteggono da un’eventuale successiva infezione da parte di un sierotipo virale differente. È utile segnalare che in commercio non esistono vaccini per tutti i sierotipi.”