IVREA – Ancora disordini in carcere: cella allagata; danni ad arredi e minacce

Scritto il 04/11/2025
da Redazione ON

L'Osapp denuncia una situazione fuori controllo

IVREA – Ancora disordini nel carcere di Ivrea. Questa notte, tra lunedì 3 e martedì 4 novembre, intorno a mezzanotte, due detenuti nella stessa cella al terzo piano della Casa Circondariale, uno di origine egiziana e l’altro italiano, hanno iniziato una violenta protesta per il mancato funzionamento del televisore, già precedentemente danneggiato dal detenuto straniero.

Il personale di sorveglianza, prontamente intervenuto, ha tentato di instaurare un dialogo per comprendere le motivazioni della protesta, ma senza successo.
I due detenuti hanno proseguito danneggiando arredi e sanitari fino a provocare l’allagamento del reparto.

Grazie alla prontezza e alla professionalità degli Agenti di Polizia Penitenziaria, la perdita d’acqua è stata immediatamente contenuta attraverso la chiusura della chiave di intercettazione.

Alle 2 circa, vista la gravità della situazione e le minacce dei detenuti di dare fuoco ai locali, è stato necessario l’intervento del Comandante di Reparto, che ha disposto il loro trasferimento al piano terra, poiché la cella era ormai inagibile.

Tuttavia, intorno alle 3, il detenuto di origine egiziana ha continuato a creare disordini, provocando ulteriori danni alla saletta d’attesa dell’infermeria e minacciando il personale in servizio.

“L’Istituto è completamente fuori controllo, alla deriva. – Dichiara Leo Beneduci, Segretario Generale dell’OSAPP – Va avanti solo grazie a quei pochi agenti rimasti, costretti ogni giorno a sopportare angherie e violenze da parte dei detenuti, nel silenzio più assordante della politica, dei vertici regionali e del DAP, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.”

E conclude: “Esprimiamo un sincero elogio al personale di Polizia Penitenziaria in servizio durante la notte, che con attenzione, coraggio, competenza, professionalità e prontezza ha saputo gestire una situazione estremamente critica, evitando che la protesta degenerasse in una vera e propria rivolta di massa.”