PIEMONTE – Cresci Piemonte: dimezzano i tempi in ambito urbanistico

Scritto il 01/07/2025
da Redazione ON

Soddisfatto Mauro Fava, Consigliere Regionale canavesano, e presidente della II Commissione consigliare

PIEMONTE – “Sono estremamente soddisfatto del lavoro svolto nel tavolo di lavoro che ha partorito il Cresci Piemonte. Insieme con il presidente Alberto Cirio abbiamo dato una risposta a tanti Sindaci, amministratori locali, e professionisti che dal territorio ci chiedevano di snellire le procedure per le varianti al piano regolatore e per le opere finanziate dal PNRR. Ora la partita si gioca su una approvazione rapida del dispositivo di legge e sull’avvio dei lavori per dotare il Piemonte di una nuova Legge Urbanistica, una riforma che il nostro territorio attende dal 1977. Sono certo che utilizzando le stesse modalità del Cresci Piemonte, lavorando insieme anche con i vicepresidenti delle varie Commissioni permanenti in modo di procedere ad una riscrittura bipartisan potremo tagliare anche questo traguardo che fa parte del programma di Forza Italia”. Ad affermarlo è Mauro Fava presidente della II Commissione consiliare regionale (che si occupa di Urbanistica tra le tante materie di sua competenza) e componente in quota a Forza Italia del Tavolo di lavoro Cresci Piemonte.

È la legge speciale voluta dal presidente Alberto Cirio per semplificare le procedure urbanistiche e dimezzare i tempi di approvazione di varianti, in particolare per opere finanziate con fondi europei o Pnrr, ma anche statali e regionali, che introduce una serie di elementi di novità con il disegno di legge e la delibera approvati in Giunta.

Innanzitutto possono rientrare nelle procedure semplificate anche gli interventi strategici totalmente in capo a soggetti privati superiori a 5 milioni di investimento.

Nasce poi una cabina di regia per monitorare i tempi delle varianti degli otto capoluoghi del Piemonte: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania, Vercelli. In particolare, il “Cresci Piemonte” tende la mano a Torino che sta rivedendo il suo Piano Regolatore: vengono dimezzati i tempi (da 120 a 60 giorni) della seconda conferenza di pianificazione e valutazione.

Ultima, ma non meno importante novità, la delibera di Giunta istituisce il Tavolo di confronto per la nuova legge urbanistica. Il Piemonte si prepara così ad adeguare la normativa urbanistica più importante della Regione, mettendo mano, d’intesa con gli stakeholders del comparto, alla legge che risale al 1977.

In particolare, per le varianti strutturali che non richiedono la valutazione ambientale strategica (Vas) si riducono i tempi della prima conferenza da 60 a 30 giorni, per la seconda conferenza da 90 a 45 giorni e si passa da 60 a 30 giorni per la pubblicazione e la formulazione delle osservazioni. In caso di Vas le tempistiche sono coordinate con la normativa nazionale.

Tempi ridotti anche per le varianti semplificate: per quanto riguarda i tempi di pubblicazione e del parere finale, che passano da 30 a 15 giorni, se non è necessaria la Vas, e dei soli tempi per il parere finale da 30 a 15 giorni.

Un’altra novità è rappresentata dal fatto che, anche in assenza del progetto edilizio, la variante sem- plificata potrà essere utilizzata per il conseguimento della conformità urbanistica dell’intervento, se l’area d’intervento è inferiore a dieci ettari.

Le nuove norme, una volta approvate, saranno valide fino al 2030 e si applicano potenzialmente a oltre 5 miliardi di euro per spese di investimento (5,17 per la precisione) che richiedono modifiche alle pianificazioni urbanistiche e una tempistica sulla rendicontazione delle spese particolarmente stringente.

Nei dettagli: 1,7 miliardi finanziati con il Pnrr (spesa che va rendicontata entro il 2026), 1,5 miliardi di fondi Fesr (stanziati dalla Ue per lo sviluppo regionale), 820 milioni di Programma Sviluppo e Coesione 2021-2027, 400 milioni del Programma Operativo Complementare (in chiusura nel 2026) e oltre 750 milioni per il Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027.

Di qui la scelta della Giunta Cirio di varare la legge speciale “Cresci Piemonte”, estendibile fino al 31 dicembre 2030, per garantire tutta una serie di disposizioni temporanee e urgenti per ridurre i tempi burocratici. “Nella sostanza – aggiungono Cirio e Gallo – il “Cresci Piemonte” servirà in particolare per accelerare e permettere ai Comuni di avere uno strumento in più, ai cittadini oneri burocratici in meno. Tutto questo senza allentare l’attenzione sulla tutela ambientale e paesaggistica: agiamo sulle procedure non sul merito”.

Per favorire la nuova strategia territoriale, l’articolo 8 del “Cresci Piemonte” stanzia, per i prossimi anni, 1,4 milione di euro prioritariamente per i Comuni con meno di 5mila abitanti e alle Unioni dei comuni. Alla luce delle istanze presentate potranno essere previste risorse aggiuntive in assestamento di bilancio.