FORNO/PRATIGLIONE/RIVARA – Una sfida pastorale

Scritto il 02/02/2025
da Redazione ON

– Don Stefano ha comunicato alle Comunità Parrocchiali, che è necessario rinnovare il direttivo del CPPU, Consiglio Pastorale Parrocchiale Unico.

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è un organismo ecclesiale che aiuta nella promozione dell’attività pastorale della Parrocchia, con la partecipazione di presbiteri, diaconi, religiosi e laici. È sotto la guida del Parroco e ha un voto consultivo, anche se in spirito di comunione.

“In questo Anno di grazia, l’Anno Giubilare 2025, – ha spiegato Don Stefano – ritengo opportuno procedere al rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale Unico (CPPU) per il quinquennio 2025-2030. Un Consiglio Pastorale, chiamato ad essere capace di accoglienza, meno giudicante e coraggioso nelle proposte di rinnovamento. È richiesto, oggi, un nuovo stile ecclesiale capace di accogliere, accompagnare e valorizzare tutti. Una Comunità fraterna e inclusiva, capace di superare le distinzioni: “dentro” “fuori”, “credenti” “non credenti”, “praticanti” “non praticanti”.

Questo non significa livellare le esigenze evangeliche ma porsi in atteggiamento di ascolto profondo.”

“Ciò che mi preme richiamare – ha proseguito – è l’importanza e la necessità di questo organismo unico CPPU che ha la funzione, non solo di promuovere, coordinare l’attività pastorale e le relative verifiche, ma anche e, soprattutto, riportare al cuore del suo essere il valore delle Comunità in tutte le loro differenti espressioni.

Le Parrocchie, oggi, per poter continuare ad essere grembo generativo di vita, di speranza e di fede non hanno bisogno di particolari figure carismatiche ma di coloro che maturano, nella scoperta e nella convinzione, la necessità di condividere un cammino, nel segno della fraternità, della corresponsabilità e del dono. Il principio della collaborazione, oggi, appare superato dal principio della corresponsabilità. In altri termini: le Parrocchie non appartengono al Parroco di turno ma a chi crede e vive concretamente il valore delle Comunità.  

Siamo chiamati a essere Chiesa senza nessuna pretesa di rilevanza sociale ma Comunità che vive la fede nella semplicità, a servizio di tanti fratelli e sorelle, come il sale nella pasta e il lievito nel pane.”
“Un ringraziamento particolare – ha concluso – alla commissione preparatoria dei tre paesi che con grande spirito di collaborazione di servizio hanno aiutato nel progetto.”